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Il Blog del Vino Bio

LE DIFFERENZE DEL VINO BIOLOGICO

Solfiti nel vino e mal di testa

Per quanto il termine biologico, naturale, sostenible sia diffuso, gli alimenti biologici rappresentano ancora una percentuale ridotta rispetto ai vini convenzionali. Cosa possiamo e dobbiamo fare affinchè si possa bere più biologico?

Cosa intendiamo per vino biologico?

Per vino biologico si intende un vino ottenuto da uve prodotte con tecniche viticole biologiche…detto così sembra facile, grazie… Ma un agronomo o un responsabile della fase viticola della cantina deve attuare pratiche di cura molto diverse da vigneti destinati a vini convenzionali. Sfatiamo il mito per cui biologico significa che non ci sono additivi esterni all’interno del vino, infatti alcuni sono permessi nei vini biologici come ad esempio lievito, albumine, enzimi di origine animale. Un vino biologico non è necessariamente vegano, ma un vino vegano è sicuramente biologico!

L’eterna domanda sui vini biologici…

Viene utilizzata l’anidride solforosa all’interno del processo di vinificazione?

Ci sono diverse regole nel mondo: in Europa se un vino è biologico non esclude il fatto di poter utilizzare anidride solforosa aggiunta dall’esterno, mentre un vino d’oltreoceano, prodotto in USA, deve essere prodotto ovviamente con uve biologiche, ma senza solfiti aggiunti.

Ma allora quali sono i vini definiti convenzionali?

Sono vini che possono utilizzare sostanze di sintesi come erbicidi e fungicidi per gli interventi in vigna e altri additivi (a base di rame e zolfo).

Va da sè che c’è più necessità di interventi “esterni” quando le condizioni naturali non sono le migliori: ad esempio zone di particolare umidità, o aree poco ventilate.

 Ma la domanda che tutti ci poniamo è… sono più buoni i vini biologici oppure no?

E’ provato che laddove vi sia agricoltura biologica ci sia meno inquinamento di acque e bacini in generale. E’ provato che dove si lavora in condizioni senza regolamentazione (non necessariamente convenzionale o biologica), ma dove è utilizzata in maniera spinta la chimica ci siano ripercussioni anche sulla salute dell’uomo. Non è il vino convenzionale il nemico, ma è l’utilizzo di eccessiva chimica che rende un vino “cattivo”.

Come poter bere vini più sostenibili e meno “cattivi”?

Dovremmo cercare vini che sono stati prodotti da uve provenienti da vigneti gestiti con uve coltivate in modalità biologica, così da aiutare l’ambiente ed evitare il mal di testa, dato che il limite di solfiti è minore in un vino biologico rispetto al convenzionale.

E i produttori quale posizione hanno sull’argomento?

Ci può essere preoccupazione nell’evitare di utilizzare anidride solforosa perché è un prodotto fondamentale per la concezione di vino moderno che abbiamo, ma certamente gestire un vigneto biologico aiuta a mantenere un equilibrio del suolo diverso che consentirà di produrre uva di qualità per più generazioni.

 

 

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